Nocera Umbra, uno Sportello di Supporto Psicologico all’Omnicomprensivo Dante Alighieri
Venerdì 8 Gennaio 2021, 12:00
NOCERA UMBRA – Anche nel periodo natalizio non si sono fermate gli incontri, rigorosamente online, dello “Sportello di Supporto Psicologico” che l’Istituto Omnicomprensivo Dante Alighieri ha attivato da qualche tempo. Il servizio, gestito dalla dottoressa Carla Ascani, specializzata in Terapia Breve Strategica, si pone l’obiettivo di prevenire qualsiasi forma di disagio, fornire supporto nei casi di stress, difficoltà relazionali, traumi, psicologici. Allo sportello può accedere il singolo studente o il gruppo classe, il genitore per richiedere un aiuto al difficile ruolo legato alla genitorialità, il docente per confrontarsi e meglio indirizzare la propria azione educativa e tutto il personale scolastico in assoluta privacy. Per fissare un appuntamento occorre consultare il sito della scuola all’indirizzo email www.scuolenoceraumbra.edu.it. “La presenza di uno sportello – dice la dottoressa Ascani – di supporto psicologico all’interno della scuola, è una grande occasione e opportunità per affrontare e risolvere problematiche comportamentali-sociali-emotive inerenti le varie fasi della crescita. L’intento è quello di dare un supporto, all’interno del sistema scolastico, al processo di crescita formativa e di offrire una consulenza precisa e attenta attraverso una relazione di aiuto essenzialmente dialogica”. Anche il dirigente scolastico, professor Leano Garofoletti aggiunge: “La scuola ha il dovere, quale istituzione deputata alla formazione integrale della persona, di promuovere azioni al fine di favorire nell’intero percorso della formazione, la salute ed il benessere psicologico-emotivo-relazionale dello studente di tutto il personale scolastico. Questo spazio di ascolto e supporto psicologico all’interno dell’Istituto rappresenta una risorsa ed un servizio in più, per garantire e confermare l’attenzione e la cura che da sempre contraddistingue l’operato di quest’istituzione attenta al presente, in un territorio piccolo ma non estraneo alle problematiche sociali ed alle emergenze ed esigenze educative delle nuove generazioni”.
“La pandemia– dice la dottoressa Ascani- sta portando numerosissime problematiche a livello psicologico: problemi di ansia, di depressione, disturbi alimentari, ma anche situazioni più gravi. Immaginiamo i nostri studenti chiusi in casa da mattina a sera. Tutto ciò soprattutto per gli adolescenti che ha bisogno di sperimentare, soprattutto a livello relazionale. Vivere queste limitazioni, che ognuno di noi è chiamato a vivere oggi, in un periodo evolutivo dove le relazioni sociali sono la quotidianità, ha fatto emergere una lunga serie di disturbi e molte situazioni sommerse, anche importanti, che prima venivano compensate dalle relazioni sociali ed ora non lo sono più.”
C’è un afflusso notevole di studenti, ma anche di docenti e tantissimi genitori” – dice la dottoressa Ascani “Il mio supporto è pratico, concreto in quanto essendo una psicoterapeuta strategica ed ho quindi un approccio che non si limita all’ascolto, ma propone anche delle strategie efficaci attraverso cui le persone possano rendersi conto di alcuni loro processi mentali, che le portano a ripetere circolarmente situazioni fallimentari. Attraverso tali strategie le persone hanno la possibilità di sbloccarsi e, nell’ottica del problem solving, interrompere ciò che non funziona. Quando c’è un problema ognuno di noi dovrebbe porsi la domanda: cosa ho fatto fino ad ora per risolverlo? Cosa sto facendo per risolverlo? Ha funzionato? Sta funzionando? Noi siamo più spesso vittime del nostro successo che del nostro insuccesso: se una certa azione, un certo nostro modo di agire, o reagire, ha funzionato, tendiamo a ripeterlo, anche quando non funziona più. Ci risulta spontaneo reagire a determinate situazioni, poiché, pensiamo tra noi, “siamo fatti così”, ma la spontaneità non è altro che un apprendimento diventato acquisizione. Ciò che faccio naturalmente, l’ho imparato. Così come l’ho imparato, se esso mi è nocivo o non è più efficace, lo posso destrutturare per imparare a mettere in atto strategie più funzionali alla situazione che sto vivendo. Si tratta di ri-apprendere la flessibilità. Essere flessibili significa anche essere resilienti, cioè riuscire ad adattarsi alle situazioni problematiche trovando nuove strategie di risoluzione. Il mio lavoro in questo caso consiste nell’analizzare il circolo vizioso che si è creato per romperlo con delle strategie ed agire attraverso successive ristrutturazioni, che modificano la percezione che la persona ha di sé e della situazione in cui è immersa. Così da poter gestire le varie situazioni e non subirle.”